Der italienische Autor Gianfranco Costantini rät der Schweiz eindringlich, das Vertragspaket Schweiz-EU zu verwerfen. Nicht einfach so. Wie übergriffig die EU ist, erlebt Costantini gleich mehrfach: als Staatsbürger des EU-Mitglieds Italien, als Vater einer fünfköpfigen Familie, als Konsument und – last but not least – als italienischer Kleinunternehmer.
Exklusiv für SICHTWEISENSCHWEIZ.CH richtet sich Gianfranco Costantini in einem offenen Brief in sechs Teilen an die Schweizerinnen und Schweizer, insbesondere an die Kleinunternehmerinnen und -unternehmer.
Auf Wunsch des Autors veröffentlicht SICHTWEISENSCHWEIZ.CH den sechsteiligen Artikel auf Italienisch (bitte bei Bedarf einen der gängigen Übersetzungsdienste nutzen).
Seconda parte
Care colleghe, cari colleghi delle piccole imprese e del popolo sovrano in Svizzera, …
secondo l’Ufficio Federale di Statistica, in Svizzera ci sono circa 550.000 microimprese con 1-9 dipendenti e la nostra azienda familiare appartiene a questa tipologia di imprese, per questo motivo la mia lettera aperta è rivolta ai piccoli imprenditori svizzeri che rappresentano la spina dorsale del Paese.
Prima di parlare di adesione della Svizzera all’Unione Europea, bisogna fare chiarezza su cos’è questa strana entità, com’è nata e quali sono gli scopi che si prefigge, per farlo dobbiamo superare con la ragione la narrazione favolistica che ci avvolge da decenni.
Ogni qualvolta entriamo in contatto con un messaggio ufficiale della Unione Europea diffuso dai media, siamo catapultati in un mondo immaginario, pacchianamente intriso di propaganda e retorica.
Lo sforzo che dobbiamo fare per analizzare lucidamente e in profondità la questione che Vi sottopongo, non si limita alla comprensione dei fatti, perché questi sono alla portata di tutti, l’insidia più grande che si deve affrontare, è quella di capire che la conoscenza che abbiamo sull’Unione, è frutto di una narrazione pianificata, finanziata pesantemente e verificata in ogni passaggio che noi abbiamo introiettato come unica verità possibile ed infine senza neanche accorgercene, è diventato quello che pensiamo.
Questa tecnica comunicativa è stata molto efficace perché ha creato delle cornici ideologiche nelle persone che rende fastidiosi o inaccettabili i messaggi che escono dagli schemi delle narrazioni istituzionali.
La propaganda che affianca la realtà, nel corso degli anni ha trasformato l’Unione Europea in un mito e nei dibattiti pubblici, almeno in Italia, ai fatti esposti dai critici, si risponde sempre e solo con l’europeismo retorico degli entusiasti e l’ideologia ha sostituito il pensiero razionale.
L’Unione Europea è nata negli anni cinquanta del novecento, ufficialmente con la dichiarazione di Schuman che rendeva pubblica una intesa tra le industrie Franco-Tedesche, entrambe uscite con le ossa rotte dal secondo conflitto mondiale.

Successivamente, viste le condizioni disastrose del continente, altri quattro stati tra cui l’Italia, si unirono a Francia e Germania Ovest per sfruttare al massimo le tante opportunità industriali legate alla ricostruzione, così venne stipulato il primo «Trattato Europeo» e si fondò la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio).
Bisogna tenere presente che in quegli anni, quasi tutta l’Europa era direttamente o indirettamente occupata militarmente, dalla Russia a Est e dagli Stati Uniti d’America a Ovest, per questo motivo, vista la scarsissima sovranità residua, soprattutto di Germania e Italia (ad oggi ancora occupate militarmente), l’unica strada da poter percorrere era quella della cooperazione, accettata, sostenuta e finanziata dalla potenza anglofona occupante che in ogni modo ha cercato di depotenziare gli Stati più ambiziosi, rendendoli interdipendenti nei settori chiave, necessari per eventuali riscosse belliche.
Questo primo nucleo di nazioni costituite da Francia, Germania Ovest, Italia, Paesi Bassi e Lussemburgo, nel 1957 a Roma firmarono un trattato che diede vita alla Comunità Economica Europea (CEE) e dell’Energia Atomica (EURATOM).
Questa è stata la genesi del groviglio di Trattati che in decenni ha condotto la maggior parte delle nazioni del continente, ad aderire all’Unione Europea. Non ci sono state figure mitologiche, eroi o fantomatici interessi dei Popoli Europei ma molto più semplicemente, le convenienze geopolitiche degli americani e quelle altrettanto legittime delle classi sociali dominanti che dall’industria e dall’energia ricavavano grandi guadagni. Gli unici vantaggi dei Popoli Europei erano indiretti perché gli Stati aderenti, in ambito doganale ottenevano fortissime agevolazioni negli scambi, necessari per le ricostruzioni postbelliche, queste particolari condizioni, insieme ad altre non meno importanti, hanno reso possibile l’impiego di grandi masse di lavoratori, necessari per alimentare i cantieri edili e industriali.
Gianfranco Costantini
Fine seconda parte
Gianfranco Costantini ha scritto una serie di sei articoli sull’Unione Europea.
Consiglio: Leggete l’intera serie di articoli su SICHTWEISENSCHWEIZ.CH.
Gianfranco Costantini hat zur Europäischen Union eine Serie mit sechs Artikeln verfasst.
Empfehlung: Lesen Sie die ganze Artikelserie auf SICHTWEISENSCHWEIZ.CH.
Ritratto di Gianfranco Costantini

Pubblicazioni (selezione)
Gianfranco Costantini: Dai fiori alla miseria. Il declino del Sud, il declino dell’Italia, il declino dell’Europa; come, quando ma soprattutto perché. Il Grande Sorpasso. Periodico politico – culturale. 7 maggio 2018.
Gianfranco Costantini: Vietato Sapere! L’Unione Europea istituisce il “Ministero Della Verità”. Il Grande Sorpasso. Periodico politico – culturale. 24 Gennaio 2024.
Gianfranco Costantini: Lenzuolate. Riforma del Commercio. Appello al Popolo. 18 Aprile 2024.
Gianfranco Costantini : L’Autismo Della Rete – Quando l’intelligenza artificiale si trasforma in deficienza naturale. Appello al Popolo. 19 Giugno 2024
Crediti fotografici: Robert Schuman by Europeana, Trattati di Roma by European Community, 2007
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